LUDWING MIES VAN DE ROHE è stato un architetto e designer tedesco, insieme a Le Corbusier, Walter Gropius e Frank Lloyd Wright è considerato maestro del Movimento Moderno.

Mies Van de Rohe accetta la modernità senza subirla, disegna l’ordine e la razionalità; egli è il padre dell’estetica contemporanea e visse tra due mondi: l’Europa delle avanguardie e l’America della modernità e dei grattacieli.

Lavorando nello studio di Peter Behrens, mestro dell’architettura del tempo, apprende l’architettura come “arte per costruire“.

Le opere di Mies hanno segnato il punto più avanzato della modernità nell’architettura; “Il Padiglione di Barcellona“, costruito in occasione dell’esposizione universale del 1929, è frutto di una lunga ricerca sull’abitazione dove il pilastro a croce è in acciaio, gli spazi sono separati da setti ortogonali indipendenti e lo spazio della casa è definito dall’utilizzo di un recinto che la separa dalla strada.

Costruendo i “Lake Shure Drive Buildings Apartments” a Chicago inventa il “curtain wall“, una facciata realizzata in laste di vetro sostenute da telai in acciaio, questa è una novità per l’epoca che rivoluzionerà il rapporto tra interno ed esterno degli edifici.

Con il “Seagram Building” di New York invece la grande evoluzione è nel costruire il grattacielo arretrato rispetto al filo della strada, solitamente l’edificio occupava l’intera superficie su cui sorgeva, così facendo mette in risalto la struttura e attraverso la piazza crea un rapporto diretto con la città stessa.

Nel suo progetto urbano de “Lafayette Park“, un grande quartiere di Detroit, crea “un’opera di ordine” riaffermando il principio del Movimento Moderno sulla città contemporanea costruita nella natura.

Un altro progetto legato a questo concetto è la “Casa Farnsworth“, un luogo per stare nel bosco dove la casa è il luogo dello stare e la qualità dello stare è definito dal rapporto con la natura.

Mies è stato un uomo legato alla filosofia e alla teologia medievale in cui egli trova risposte a tutte le sue domande più profonde su ciò che accade, sui caratteri del tempo e capire il significato di tutto; per questo non considera con favore le mode in architettura, ma cerca principi più profondi volendo costruire un’architettura moderna ed espressiva dei valori del proprio tempo.

La sua missione è quella di “umanizzare” il moderno orientando la tecnica al servizio dell’uomo; il suo principio è”LESS IS MORE” , per raggiungere chiarezza bisogna semplificare, ci vuole ordine e razionalità, questo porta Mies a realizzare architetture classiche e al contempo moderne e senza tempo.

Con questo Vi abbiamo dato alcuni spunti da cui partire per poter comprendere l’operato e il pensiero di questo grande architetto, da GAG è tutto e vi aspettiamo al prossimo articolo su Giò Ponti.