La poltrona è stata un banco di prova per i maestri internazionali del design che si sono cimentati nella rilettura della sua funzione e trasformazione di materiali e tecniche di produzione.

Questo arredo manifesta in assoluto l’evoluzione del gusto e dell’espressione delle epoche storiche assumendo valori gerarchici, come le poltrone delle club house maschili inglesi, le sedute dirigenziali da ufficio dalle dimensioni ampie come troni moderni o ancora la classica bergère in pelle dove Marlon Brando nel 1972 siede nella scena iniziale de “Il Padrino”.

Alvar Aalto , Charles e Ray Eames e così tanti altri si sono cimentati nel rivisitare il modello classico di poltrona reinterpretandone l’ergonomia e la produzione, tradizionalmente artigianale, introducendo nuove tecniche e materiali come il legno curvato. In Italia, per esempio, Marco Zanuso ha avuto l’intuizione di utilizzare la sperimentale, per l’epoca, gommapiuma per l’imbottitura della seduta ANTROPUS (Arflex 1949) , di cui la LADY è il modello più evoluto perché composta da quattro parti realizzate separatamente e in seguito assemblate.

Dopo il periodo del Radical Design i progettisti hanno lavorato sul concetto di destrutturazione formale e sull’annullamento del valore gerarchico legato a essa.

Alvaro Aalto disegnò per il senatorio della città finlandese di Paimio “ARMCHAIR 41“, la poltrona porta all’estremo la tecnologia del legno curvato con una scocca sottile e sospesa fissata al telaio in soli quattro punti, funzione e avanguardia tecnica in forme morbide capaci di nascondere il corpo.

La sua seduta e i braccioli sono realizzati in legno di betulla multistrato e curvato, i braccioli sono laccati al naturale, mentre la scocca è tinta di nero o bianco.

Joe Colombo con la sua “MULTICHAIR“, nel 1970, sperimenta nuove forme di abitare per le quali produceva arredi su disegno per una produzione in serie. Multichair è un sistema trasformabile di seduta, una poltrona da conversazione o da relax; le diverse conformazioni sono date grazie a cinghie in cuoio riposizionabili e alle boccole in acciaio. I cuscini hanno una struttura in acciaio, imbottiti in poliuretano espanso e rivestiti in tessuto elasticizzato.

Gaetano Pesce nel 1969 lancia sul mercato la poltrona “UP” introducendo nuovi codici estetici e tipologie di prodotto che riflettevano gli stili di vita di una società in profondo cambiamento. Conosciuta anche con il termine “donna”, per le sue forme sinuose, avvolgenti e abbondanti, è realizzata in poliuretano flessibile e rivestita da un tessuto elastico, il modello originale veniva confezionato sottovuoto e una volta scartata dall’imballaggio la seduta riacquistava lentamente la sua forma grazie all’aria che penetrava all’interno delle celle del poliuretano aumentandone il volume.

Gianni Pareschi nel 1970 presenta “FIOCCO“, una seduta ironica ed eccentrica che si rifà all’idea del collant che riveste la gamba, una struttura tubolare curvata rivestita in tessuto elastico, una struttura che si modella intorno al corpo che si siede.

Marco Zanuso con la sua “LADY“, nel 1951, realizza la prima poltrona “industriale” della storia del design italiano sostituendo le molle con elastici in Nastrocord e la tradizionale imbottitura in crine con la moderna gommapiuma; la poltrona è costituita da una struttura portante e da quattro elementi: sedile, schienale e due fianchi.

Queste solo per citarne alcune tra le più famose e innovative della storia del design.

Da GAG è tutto, vi aspettiamo come sempre con tante altre curiosità!!!