Abbiamo parlato in uno dei nostri articoli precedenti di Gio Ponti e mentre è andato in onda un documentario su di lui una delle sue opere d’architettura moderna torna al suo splendore dopo un profondo restauro.

Questa opera si trova a Taranto, città dalle origini spartane e uno dei porti più importanti della storia del mediterraneo per la sua posizione strategica, la città dei due mari.

Taranto nella sua storia più recente conta un episodio significativo per l’architettura contemporanea: il progetto per una nuova concattedrale per accogliere più fedeli rispetto alla basilica nella città vecchia.

Gio Ponti nel 1964 per il volere del vescovo Guglielmo Motolese firma il progetto. La concattedrale di Taranto è uno degli esempi più complessi e unici dell’architettura, simbolo di religiosità dove l’architettura si unisce al naturale; nel 1967 iniziano i lavori ed è subito chiaro che l’ispirazione viene dal mare con la presenza di giardini rigogliosi, vasche d’acqua e ulivi che la circondano, vi è un equilibrio tra il bianco del cemento e il verde della vegetazione, così appare nelle foto dell’epoca.

Vi è una sorta di campanile senza campane, una navata di 40 metri di altezza composta da due muri di cemento distanti 1 metro uno dall’altro con feritoie verticali e aperture esagonali, una breve scalinata alza la cattedrale sopra la piazza con di fronte tre vasche che creano un collegamento visivo con il mare e al suo interno la luce avvolge la parte del coro attraverso una finestra a tutta larghezza.

Oggi, dopo un anno di restauro, la cattedrale è tornata in buona parte al suo precedente splendore riemergendo così tra gli edifici residenziali e i parcheggi abbandonati che in seguito hanno occupato l’area circostante.

Noi in agenda una visita l’abbiamo già programmata; se capitate nella splendida città di Taranto, oltre a visitare la parte vecchia della città ricca di storia, un salto alla concattedrale è d’obbligo.

Da GAG è tutto dandovi appuntamento con tante altre news e curiosità!!!