La mostra, al Vitra Design Museum di Weil am Rhein dal 28 settembre al 19 gennaio 2020, “OBJECTS OF DESIRE” affronta il tema di come il Surrealismo abbia influenzato i progetti più visionari del XX secolo.

Dalì, negli anni Trenta, si fece sedurre dalle labbra di Mae West e quarant’anni dopo queste ispirarono il divano “Bocca” di Studio65, un’icona del design Radicale italiano.

Il parallelo tra Surrealismo e design è al centro della mostra, dove i piatti di Fornasetti, i lampadari di Ingo Maurer e altri visionari progetti dialogano con le opere di Magritte, Duchamp, Oppenheim e Man ray.

Se gli oggetti di uso quotidiano hanno ispirato pittori e scultori, basta pensare alla “Ruota di bicicletta” di Duchamp o al “Telefono aragosta” di Dalì, anche il Surrealismo è stato il movimento artistico di maggior impatto sul lavoro di creativi e progettisti per quanto riguarda gli arredi, gli interni, la grafica, la moda fino all’architettura.

Negli anni ’30 Le Corbusier progettò l’attico sugli Champs-Elysèes per il collezionista e decoratore d’interni Carlos de Beistegui inserendo sul terrazzo un caminetto con tanto di specchiera.

Nel dopoguerra questo movimento influenzò anche designers d’oltreoceano, come Charles e Ray Eames, Isamu Noguchi e Frederik Kiesler.

La prima parte della mostra indaga sulla nascita del movimento surrealista, mentre la seconda mette a fuoco la trasformazione degli oggetti di uso quotidiano liberi dal Funzionalismo, dal Ready-Made di Achille Castiglioni al Design Radicale degli anni ’60-’70 che diede vita a oggetti simili alle opere di Dalì o di de Chirico.

Vi è anche una sezione dedicata al tema dell’amore, dell’erotismo e della sessualità, chiudendo con un approfondimento sull’irrazionalità e la casualità dove troviamo esposti oggetti come la seduta “Pools & Pouf” di Robert Stadler , il lampadario di Ingo Maurer “Porca Miseria!” e  “Cocoon 8” di Nacho Carbonell, un ibrido tra tavolo e lampada.

Da GAG è tutto, al prossimo appuntamento con tantissime novità per Voi!