Tutti conosciamo BANKSY, l’anonimo Street Artist imprevedibile e originale; ora a Londra, più precisamente a Croydon, possiamo trovare il suo primo “negozio” con in vetrina la sua linea di merchandising.

Tutto questo per difendere il suo marchio da appropriazioni indebite e rendere pop le sue provocazioni sociali; come solo lui sa fare ci ha sorpreso ancora una volta quando nella notte del 2 ottobre ha installato, in un punto vendita in disuso, il suo primo negozio, anticipando così il lancio di una sua linea di prodotti segnando una evoluzione nel mondo della Street Art; rimarrà aperto solo per due settimane, anche se non si potrà entrare, e poi come è apparso dal nulla scomparirà.

L’annuncio dell’apertura di questo spazio è avvenuta attraverso un post sul suo profilo instagram spiegando il perchè della decisione di creare una sua linea di merchandising, questo per tutelare il suo marchio da un’azienda di biglietti di auguri che sta tentando di impadronirsi della custodia legale del suo nome.

Gli oggetti esposti saranno prossimamente in vendita solo on line con prezzi che partono dalle 10 sterline, i temi delle opere sono il consumismo, la digitalizzazione, l’ossessione, il disagio, la guerra, la trascendenza e la morte rappresentati in modo metaforico con toni sarcastici, cupi e ironici.

L’insegna del negozio è “GROSS DOMESTIC PRODUCT ” (prodotto interno lordo), ovvero l’indice che in macroeconomia misura il valore di tutti i beni e servizi destinati al consumo ed esprime il benessere di una nazione e il suo livello di sviluppo e progresso.

Nella nuova installazione di Banksy non troviamo beni di consumo, ma oggetti su cui investire denaro e una testimonianza di una nuova forma di pop-art, come la culla circondata da telecamere a circuito chiuso o l’orologio con il criceto che corre al suo interno scandendo il “tempo” tecnologico a cui siamo sottoposti.

Banksy non si limita più a graffiti e opere diffuse in anonimato in giro per il mondo, ora crea un vero e proprio luogo di raccolta, finalizzato sì alla vendita, ma diventando esso stesso un’opera, una rappresentazione in vetrina di tutte le contraddizioni, gli eccessi, le esasperazioni della società contemporanea.

Aspettando che l’on line sia attivo non vi resta che visitare di persona l’ultima “performance” di questo grande artista.

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