Per la nostra rubrica “ARCHITETTURA E MODA” vi parliamo delle spettacolari scenografie protagoniste durante le sfilate per la presentazione delle collezioni uomo A/I 2020/2021, da quelle del Pitti di Firenze fino alle sfilate di Milano e Parigi.

I designer e le varie maison hanno scelto di affidare alle scenografie il compito di trasmettere la figura dell’uomo nella società contemporanea, vestendo l’anima prima che il corpo.

In queste manifestazioni si è citata spesso l’arte rendendola la vera protagonista.

PRADA, a Milano, torna a collaborare con il collettivo di architetti OMA; gli spazi desolati di Giorgio De Chirico sono i protagonisti.

In scena una piazza, simbolo della vita cittadina, “l’uomo” rappresentato è freddo e preciso e il colore è declinato su forme geometriche ordinate, in ripetizioni modulari su maglioni e completi. Un enorme monumento equestre cartonato e bidimensionale è al centro della passerella e rappresenta ciò che potremmo diventare se la scienza e la tecnologia dominassero il nostro quotidiano.

A Parigi LOUIS VUITTON, con direttore artistico VIRGIL ABLOH, si ispira a Renè Magritte. Una sartoria sospesa nel cielo con presenti gli attrezzi del mestiere come rocchetti di filo, forbici, matita, temperino, bottoni, pennello e un’ascia, tutti in formato maxi e sparsi lungo la passerella.

In scena un uomo con completi classici ma costumizzati con elementi post adolescenziali e vezzosamente femminili come le rouches.

A Firenze JIL SANDER immagina un viaggio introspettivo, un caldo paesaggio desertico dove le dune non sono di sabbia ma formate da cumuli di fiori dorati.

VALENTINO, a Parigi, senza elementi decorativi riempie la passerella con la voce dal vivo di FKA Twings, creando un tappeto di note dove sfilano gli abiti bianchi come fogli su cui disegnare.

FENDI con il videoartista e performer Bruce Nauman, che con loop audio della sua istallazione “Good Boy and Bad Boy” del 1985, immerge gli ospiti e la passerella in uno spazio neutro dove scanner luminosi calati dal soffitto analizzano i modelli immobili.

JONATHAN ANDERSON mette a sedere tra gli ospiti manichini vestiti e mascherati; questo è un omaggio all’artista David Woinarowicz, morto negli anni ’90, attivo nella lotta per i diritti della comunità omosessuale statunitense per non dimenticarci delle conquiste ottenute a livello sociale.

GUCCI con la sua collezione ci sprona a ritrovare il bambino presente in ognuno di noi, libero dalle imposizioni sociali e soprattutto libero di essere se stesso; un grande pendolo oscilla al centro della passerella.

Queste solo per citare alcune delle sfilate andate in scena in queste settimane, vi invitiamo ad approfondire la ricerca.

Da GAG è tutto dandovi appuntamento al prossimo post con tante altre curiosità!!!